Solenne

Solenne è il nuovo album di Carlo Maver, flautista, bandoneonista, compositore, uno dei pochissimi musicisti al mondo ad essere stato allievo del grande bandoneonista argentino Dino Saluzzi. Il disco è in uscita l’8 marzo per Visage Music e verrà presentato dal vivo al Binario69 a Bologna il 10 marzo.
L’album è una tappa importante di un lungo percorso musicale e geografico che ha visto Maver suonare con formazioni di vario tipo e viaggiare in luoghi come il Kurdistan, il Mali, il deserto del Sahara, l’Uzbekistan, il Turkmenistan, la Turchia e l’Indonesia. L’approdo di questo viaggio è Solenne, registrato in solo al bandoneon, flauto, flauto basso e al moxeno (flauto andino), con la partecipazione speciale di due importanti ospiti come il trombettista Paolo Fresu, dopo la fortunata collaborazione nella tourneé di “Ferlinghetti”, e il maestro iraniano di Kamanche (violino verticale del medioriente) Hesam Inanlou. L’album contiene 10 composizioni originali di Maver, oltre a rivisitazioni di due classici tra cui Volver, con una forte vena lirica e dal tono elegiaco.

“Perché “Solenne””, spiega Maver, “solenne perché l’uscita di un disco nuovo è una sorta di radiografia artistica di se stessi, della propria direzione e dei propri intenti. Solenne perché in un disco nuovo per quanto mi riguarda fra composizione, creazione e produzione ci finiscono tre anni di vita e con piacere mi ritrovo ancora alla ricerca di una ritualità che vede la musica come mezzo di introspezione e di ascolto più che di intrattenimento.
Il solo, una sorta di ode alla fragilità, al coraggio di esporsi ai propri limiti per poterli superare, al coraggio di non riempire un silenzio. Una fragilità che si trasforma in forza grazie alla musica, risolvendo l’apparente ossimoro.”
Un disco che nasce da numerosi spunti: da un lato le vicende personali dell’artista , dalle solitudini dei lockdown del Covid, alla la scomparsa dei genitori, dall’altro una consapevolezza che dopo aver suonato in formazioni più o meno grandi, Maver ha sentito l’esigenza di misurarsi nuovamente con la dimensione del solo,(questa volta con qualche pennellata di elettronica) spogliandosi degli orpelli alla ricerca dell’essenziale, esaltando la natura della musica, che risuona in maniera potente, e dove anche i silenzi assumono un’importanza fondamentale. Suonare in solo, inoltre, ha permesso di rivelare aspetti del proprio essere e della musica in maniera unica e profonda.

Il disco è stato realizzato con il contributo di Bologna Città della Musica e Comune di Bologna.

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Tracklist:
Llamada II
Andino Gregoriano
Volver (C.Gardel)
Lalisa
Guerriero
La Morte non esiste
Il vento porta, il vento porta via
Preghiera Andina
Figli del vento
Vidala para mi sombra (J.Espinosa)
Repetita Juvant
Back then, we also had been